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La Struttura Produttiva

L’Emilia Romagna, possiede oggi un patrimonio olivicolo importante, sia sul piano economico che sul piano paesaggistico e ambientale, anche se limitato ad alcune particolari aree del proprio territorio. L’olivicoltura è ampiamente diffusa in tutta la provincia di Rimini e sulle prime colline della provincia di Forlì-Cesena. In provincia di Ravenna è presente esclusivamente nel comprensorio brisighellese. La coltura ricompare poi sporadica anche sulle colline imolesi e bolognesi, sui versanti più riparati e protetti dai venti freddi provenienti da nord.
 

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Olivo 1

L’olivo in queste zone trova le condizioni migliori di coltivazione nei territori di media e bassa collina ove mantiene una propria valenza economica e, con la viticoltura, costituisce talvolta l’unica coltura arborea intensiva possibile. La coltura solitamente occupa, in questi territori, le aree marginali che presentano elevate pendenze e sono difficili da coltivare ed è proprio in questi ambiti territoriali che l’olivo diventa anche un importante elemento del paesaggio rurale e svolge un ruolo insostituibile di salvaguardia ambientale.
I dati statistici attuali dicono che la coltura dell’olivo si sviluppa, in regione Emilia Romagna su una superficie complessiva di circa 3.500 ha, di cui il 56% in provincia di Rimini, il 30% in provincia di Forlì-Cesena, il 13% in provincia di Ravenna e l’1% in provincia di Bologna. Le aree geografiche di riferimento e più importanti per la coltivazione dell’olivo in Regione sono: le valli dei fiumi Marecchia, Marano e Conca in provincia di Rimini, le valli del Rubicone, del Savio, del Bidente e del Montone in provincia di Forlì-Cesena e le valli del Senio e del Lamone in provincia di Ravenna. Una recente e significativa ricomparsa della coltura dell’olivo si ha anche in provincia di Bologna, in alcune aree collinari e limitatamente ai versanti più riparati dai venti freddi settentrionali.

Il numero complessivo di piante di olivo presenti in Regione è pari a oltre 1.100.000 unità che occupano una superficie approssimativa di circa 3.500 ettari, considerando una densità media di circa 320 piante\ettaro.
I dati riferiti al numero di piante di olivo presenti in Regione e alle relative superfici, possono essere così ripartiti fra le diverse Province:
n° piante totali superficie totale (ha)
- provincia di Rimini 615.000 1.950
- provincia di Forlì-Cesena 330.000 1.050
- provincia di Ravenna 140.000 450
- provincia di Bologna 15.000 50
La coltura è diffusa sottoforma di vecchi impianti, spesso promiscui e caratterizzati dalla presenza di piante sparse e da recenti nuovi impianti specializzati.

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Olive 1

I dati relativi al numero delle piante totali di olivo presenti e alle superfici investite, sono soggetti a continui aggiornamenti, in relazione ai ricorrenti danni da gelo che la coltura subisce. L’oliveto tradizionale e più diffuso è quello realizzato con le varietà “correggiolo, leccino, rossina, selvatico” in provincia di Rimini e Forlì-Cesena e con le varietà “nostrana, ghiacciola e colombina” nel Comprensorio brisighellese. Le piante sono per lo più allevate a “vaso libero” con densità d’impianto che oscilla fra le 200 piante\ha nei vecchi impianti e le 300-330 piante\ha nei nuovi impianti specializzati. Il potenziale produttivo che la coltura dell’olivo attualmente è in grado di esprimere in Regione è di circa 60.000 q.li di olive e 10.000 q.li di olio. La media produttiva negli ultimi anni è però sostanzialmente più bassa a causa delle frequenti fluttuazioni produttive cui la coltura è sottoposta, per le condizioni climatiche proprie di un’area che si trova al limite settentrionale di coltivazione dell’olivo. .

Le aziende interessate a diverso titolo alla coltivazione dell’olivo in Regione sono attualmente circa 3.500. L’esame accurato delle condizioni colturali e fitosanitarie della coltura dell’olivo in Regione e un confronto con gli Enti Locali presenti sul territorio, hanno permesso di rilevare una costante crescita della presenza dell’olivo sul territorio regionale, favorita anche dalle condizioni climatiche particolarmente miti riscontrate negli ultimi anni. Il cambiamento climatico in atto, se da un lato ha consentito l’estensione della coltivazione dell’olivo in regione, dall’altro ha favorito la presenza e la sempre maggiore diffusione dei parassiti dell’olivo e in particolare della mosca olearia in tutti i principali comprensori olivicoli regionali. Tale condizione richiede il potenziamento delle attività di monitoraggio dei parassiti e l’adozione di specifici interventi di difesa che coinvolgano territori sempre più ampi, anche mediante il ricorso a tecniche innovative di lotta biologica e integrata.

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Le olive prodotte dalle aziende interessate a diverso titolo alla coltivazione dell’olivo in Regione, vengono lavorate in circa 33 frantoi riconosciuti, così distribuiti sul territorio regionale:
n. 2 in provincia di Ravenna
n. 9 in provincia di Forlì-Cesena
n. 20 in provincia di Rimini
n. 1 in provincia di Bologna
n. 1 in provincia di Piacenza


Le strutture suddette sono quasi esclusivamente di tipo privato, ad eccezione di due frantoi cooperativi, la Cooperativa Agricola Brisighellese(RA) e il Frantoio sociale del Consorzio Agrario Adriatico (FC). In provincia di Rimini esiste un frantoio di tipo privato, che viene però utilizzato anche dalla locale Cooperativa Olivicoltori dei Colli Riminesi, in virtù di un recente accordo interprofessionale finalizzato alla trasformazione delle olive, confezionamento e commercializzazione dell’olio. 

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